venerdì 26 gennaio 2018

Ursula K. Le Guin

Sono in arrivo tempi duri, e avremo bisogno delle voci di scrittori capaci di vedere alternative al modo in cui viviamo ora, capaci di vedere, al di là di una società stretta dalla paura e dall'ossessione tecnologica, altri modi di essere, e immaginare persino nuove basi per la speranza. Abbiamo bisogno di scrittori che si ricordino la libertà. Poeti, visionari, realisti di una realtà più grande.

Ursula K. Le Guin


venerdì 19 gennaio 2018

Lexi Blake, Revenge

...he couldn't die  now that he'd finally figured  out what it truly meant to  live. It meant choosing to look past his own pain to  something that might heal him. Someone.

 Best revenge I had. Loving you.

He'd held it all  in because he thought he had to  be strong around his siblings. Because this softness, his fear and doubt and pain, they were hers. Because she was his safe place, the one person  he would let  go with.

It wasn't merely taking out his enemies that made  him strong. Being better than them was the best revenge of all.
He'd finally fugured out that he was worth saving, too.

Lexi Blake, Revenge


sabato 13 gennaio 2018

The last wish

Did anyone ever  wish they'd loved less? Did anyone come face-to-face with a gun and think I wish I'd hated a little more? 
God, he wished he'd said the words to her. He hadn't even said the words to her.
I love you.

Revenge, by Lexi Blake


venerdì 12 gennaio 2018

Feet

New York, 2017

Ho piedi ridicolmente piccoli rispetto al resto del corpo. Eppure, i miei piedi ne hanno calpestata di terra. E ci si sono riposati sopra...

Lago di Caldonazzo, 2017

Barcellona, 2016


Roma, 2016


New York, 2017



lunedì 1 gennaio 2018

Il segreto del bosco vecchio, di Dino Buzzati

Tra i rami degli alberi i venti principiarono le loro canzoni. Fu certo una musica grande, da occasioni solenni, come agli uomini comuni è concesso d'ascoltare tutt'al più una sola volta in vita. (...)
I venti cantarono le antiche storie dei giganti che costituivano la parte più bella del loro repertorio. Queste storie non le conosciamo, ma si sa come riempiressero chi le ascoltava di una grandissima gioia. Avvenne così che le bestie dimenticarono l'inverno e si immaginarono di trovarsi già nel pieno di una prospera estate.
Ciascuno pensò con grande fiducia all'avvenire, sentendosi audacissimo e pronto a qualsiasi fatica. Non era che l'effetto della musica. Ma fin che questa durò, quelle illusioni parvero vere. Molte delle bestiole presenti immaginarono persino di poter vivere in eterno. Alcune meditarono di diventare potentissime e di straordinaria bellezza.
Tutte pensavano alle fortune dell'anno nuovo, al modo di poter utilizzare quei 365 giorni felici.

Dino Buzzati, Il segreto del bosco vecchio
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