lunedì 24 luglio 2017

Walden, o Vita nei boschi, di Henry David Thoreau

Ho aspettato forse troppo a leggere questo libro. Avrei dovuto tanti anni fa, dopo aver visto L'attimo fuggente. Invece l'ho letto qualche anno dopo aver visto Intorno the wild. E così la carica utopistica mi ha lasciata un po' perplessa, il resoconto di coltivazioni, caccia e vita sul lago mi ha un po' annoiata, ma in compenso ho apprezzato lo spirito ecumenico di saggezza, i richiami evangelici, i passi di profondo valore letterario e umano. E ho trovato tutte le citazioni sentite nei film di cui sopra, e qualche altra.
E mi sono ricordata di alcune mie idee, che forse non sono così strane e impopolari come temo: il valore positivo della povertà vissuta in un certo modo, con autocoscienza e responsabilità, quindi il valore di avere di meno; il libero cammino dell'uomo sulla terra; il ritmo personale della propria lecita lentezza; l'importanza dello sguardo e dell'attenzione a ciò che sempre è disteso attorno e davanti a noi a guidare...

Solo quando ci siamo perduti - in altre parole, solo quando abbiamo perduto il mondo - cominciamo a trovare noi stessi, e a capire dove siamo, e l'infinita ampiezza delle nostre relazioni.
P 235

Noi abbiamo bisogno del tonico di ciò che è selvaggio - talvolta di guardare le paludi dove il tarabuso e la gallina dei prati si appiattano, e di udire il canto del beccaccino...Nello stesso tempo che sinceramente desideriamo esplorare e imparare ogni cosa, noi chiediamo che queste siano misteriose e in esplorabili, che terra e mare siano infinitamente selvaggi, non sorvegliati né sondati da noi, perché impenetrabili.  Non possiamo mai avere abbastanza dalla Natura. Dobbiamo essere rinfrescati alla vista di un vigore inesauribile, e di fattezze vaste e titaniche: la costa del mare con i suoi naufragi, i boschi selvaggi con i loro alberi vivi e marcentisi, la nube carica di tuono...
Pag 384

...Noi crediamo che, abbattute le siepi e alzati mucchi di pietre attorno alle nostre terre, si sia posto il limite della nostra vita e deciso il nostro destino. (...) L'universo è più vasto di quello che noi vediamo.
Tuttavia, dovremmo guardare più spesso oltre la ringhiera di poppa della nostra nave, come passeggeri curiosi, e bon fare il viaggio come stupidi marinai, intenti a preparare la stoppa. (...)
...io credo che sarebbe un passatempo assai più nobile se andassimo a caccia di noi stessi.
"Volgi il tuo occhio all'interno, e scoprirai
Migliaia di regioni, nel tuo cuore,
Vergini ancora. Viaggiale tutte, e fatti esperto
In cosmografia interiore".
(...)...siate dei Colombo per interi, nuovi continenti e nuovi mondi dentro di voi, aprendo nuovi canali, non di commercio ma di pensiero.
Pag 388

...obbedire al precetto del vecchio filosofo: " Esplorate voi stessi". A metterlo in pratica occorrono vista buona e nervi saldi.
Pag 390

Imparai questo, almeno, dal mio esperimento: che se uno avanza fiducioso nella direzione dei suoi sogni, e cerca di vivere la vita che s'è immaginato, incontrerà un inatteso successo nelle ore comuni. Si lascerà qualcosa alle spalle, passerà un confine invisibile; leggi nuove, universali e più libere cominceranno a stabilirsi dentro e intorno a lui; oppure le leggi vecchie saranno estese interpretate in suo favore in senso più ampio. Così egli vivrà con la licenza di un più alto ordine di esseri. In proporzione a quanto egli semplifica la sua vita, le leggi dell'universo gli appariranno meno complesse, e la solitudine non sarà tale, né la povertà sarà povertà, né la debolezza debolezza. Se avete costruito castelli in aria, il vostro lavoro non deve andare perduto; è quello il luogo in cui devono essere. Ora il vostro compito è di costruire a quei castelli le fondamenta.
Pag 391

Se un uomo non marcia al passo dei suoi compagni, magari è perché ode un tamburo diverso; lasciatelo marciare al suono della musica che sente, non importa né quanto lontana essa sia, né quale ne sia la cadenza. Non occorre che egli maturi nello stesso tempo di un melo o di una quercia. Potrà forse cambiare in estate la sua primavera?
Pag 393

Per quanto misera sia la vostra vita, affrontatela e vivetela; non evitatela, né insultatela. Essa non è cattiva come voi. Sembra poverissima quando voi siete ricchissimi. Un brontolone troverà qualcosa che non va persino in paradiso. Amate la vostra vita, per quanto povera essa sia!
Pag 395-396

Coltivate la povertà come l'erba aromatica di un giardino, come la salvia. Non preoccupatevi troppo per ottenere cose nuove, siano esse abiti o amici. Rivoltateli; e ritornate a loro. Le cose non cambiano, siamo noi che cambiamo. Vendete i vostri vestiti e conservate i vostri pensieri, Dio vedrà che non vi manchi la compagnia.
Pag 396

Inoltre, se la povertà restringe la vostra sfera di vita, se per esempio non potete comperarvi libri o giornali, siete solo confinati alle esperienze più significative e vitali(...). La vita più dolce è quella intima. Non dovete essere frivoli. Nessun uomo si perde mai su unlivello più basso, se la sua magnanimità è su un livello più alto. La ricchezza superflua può comperare solo cose superflue, ma per comprare ciò che è necessario all'anima non occorre denaro.
Pag 397




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