mercoledì 9 luglio 2014

Styxx, di Sherrilyn Kenyon

Styxx (Dark-Hunter, #12)Styxx by Sherrilyn Kenyon
My rating: 5 of 5 stars

Mi chiedevo, dopo Time untime: come proseguirà questa serie?
Il tutto è proseguito magistralmente. Styxx mi ha presa al cuore, mi ha rivoltato lo stomaco e maciullato il ventre. E' tutto quello che si può desiderare in un libro, e di più. E' doloroso, commovente, angosciante, ingiusto, redentivo, pieno di speranza, deprimente, esaltante, morboso, delicato, tenero, appassionato, veloce e lento, concitato e statico. E' come la vita. Per questo l'ho divorato e adorato, nonostante mi abbia fatto tremare, arrabbiare, piangere; perché mi ha fatto anche sorridere nel dolore, vibrare di disprezzo, andare avanti a denti stretti, sperare contro ogni speranza.
Styxx è uno dei personaggi che ho amato di più in tutti i libri che ho letto nella mia vita. Si ritaglia uno spazio suo, intangibile, come quei personaggi tetragoni delle tragedie dell'antichità, o di Dante o di Michelangelo, che stanno nella loro fissità inamovibile, perché sono pienamente riusciti, e invadono tutto lo spazio attorno a sé con la forza della loro presenza.
Per questo non ho potuto scrivere subito di questo libro, ho dovuto aspettare, perché l'esperienza era stata troppo forte e le parole non mi sembrava che reggessero il confronto. Neanche quelle di oggi reggono, ma sono solo piccoli segni, che vogliono indicare qualcosa. Non guardate il dito, guardate la luna che il dito indica. Dio, che bello averlo letto, e che bello averlo potuto conoscere. E c'è anche la fenice, come ricordo o segno di legame.


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