sabato 17 marzo 2012

Il gioco della notte di Sherrilyn Kenyon


  


Temevo molto, dopo Dance with the devil, per la traduzione di questo volume, sesto della serie dei Dark-Hunters e primo dei Were-Hunters. Per fortuna, non siamo andati male. Il traduttore è stato in gamba. Se Danza col diavolo ha risentito di una traduzione piatta, senza una resa accurata né dei momenti più dolci e commoventi né di quelli ironici e divertenti, questo libro mi ha abbastanza soddisfatta.
Il traduttore Alberto Cassani ha fatto un buon lavoro, c'è qualche errorino qua e là, di grammatica e di stampa, ma è stato bravo a rendere bene sia i momenti umoristici sia quelli sentimentali sia quelli più drammatici, e nelle scene d'amore non ha ecceduto né in rese volgari (che secondo me fanno perdere tutto il romanticismo e pure la passione) né in rese "edulcorate" (a volte in altri casi sembra di leggere un testo per educande, vengono ammorbidite pure le parolacce). Peccato che abbia scelto di usare "Cacciatori mannari" per i Were-Hunters e "Cacciatori oscuri" per i Dark-Hunters, come si era scelto di fare in Anche i diavoli piangono, ma per fortuna non nelle altre traduzioni, cioé tutte quelle che in ordine abbiamo iniziato a leggere dal 2009! Tra l'altro, potrei capire se poi i termini nel libro fossero tutti in italiano, ma qui onestamente tra parole e nomi in inglese e in greco ci si sguazza, e allora perché non lasciare anche questi due termini come sono? Mah.
Un'altra resa invece è proprio un errore: "demone" per Daimon. Purtroppo i demoni sono altri, ben più pericolosi e molto differenti, e appaiono anche in questo libro (Alastor). I daimon non sono affatto demoni, sono Apollinei che hanno deciso di vivere oltre i 27 anni nutrendosi delle anime degli esseri umani. Lo avevamo imparato bene nel libro precedente, no?
Comunque la traduzione mi è piaciuta, mi ha fatto nuovamente apprezzare il libro che già avevo letto in inglese e che mi si era piantato nel cuore. Ho di nuovo riso alle uscite di Fury e ai dubbi di Vane sulle donne umane, mi sono di nuovo commossa in vari punti della storia d'amore di Vane e Bride, ho di nuovo detestato Markus e Bryani e ho di nuovo parteggiato per Bride a tutto spiano! A mio parere è una delle storie d'amore della Kenyon meglio riuscite.
E soprattutto, viva le donne alla Rubens, e viva gli uomini che le apprezzano!

Un volto per Vane e Bride

Vane secondo il sito della Kenyon

Vane secondo molte lettrici e secondo me


Bride secondo il sito della Kenyon, perfetta secondo me




Donne raffigurate da Pieter Paul Rubens (1577-1650)





Adone e Venere



Ratto delle figlie di Leucippo, Pinacoteca, Monaco di Baviera


 

Il giudizio di Paride

New english word: Rubenesque
Applied to a woman who has similar proportions to those in paintings by the Flemish painter Pieter Paul Rubens; attractively plump; a woman who is alluring or pretty but without the waif-like body or athletic build presently common in media. 
Si dice di donna che ha proporzioni simili a quelle delle donne che appaiono nei quadri del pittore fiammingo Pieter Paul Rubens; attraentemente in carne; una donna che è affascinante e graziosa senza però avere un corpo magro, deprivato o una forma tonicamente atletica come di solito presenti nei mass-media.
In italiano si utilizza: formosa, florida ("dalla costituzione florida", "di florida forma"), giunonica.

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